Centinaia di arrestati, picchiati e gassati dai lacrimogeni al G20 di Toronto

Almeno 600 sono stati gli arrestati durante il G20 di Toronto nel corso della violenta repressione usata dalla polizia per disperdere i manifestanti. I media dicono che la maggior parte delle persone picchiate erano giornalisti al lavoro per documentare la protesta. Il G20 era stato convocato per coordinare ulteriori attacchi alla classe lavoratrice mondiale. E questo viene in pratica confermato dai documenti approvati dal G20 sulla "austerità dei bilanci pubblici" e sul "taglio del deficit". E questo nonostante, nello stesso comunicato finale del G20 si affermi che esiste "il rischio che aggiustamenti fiscali sincroni attuati dai paesi a economia avanzata possano impattare negativamente sulla ripresa". [English original]

Almeno 600 sono stati gli arrestati durante il G20 di Toronto nel corso della violenta repressione usata dalla polizia per disperdere i manifestanti. I media dicono che la maggior parte delle persone picchiate erano giornalisti al lavoro per documentare la protesta. Il G20 era stato convocato per coordinare ulteriori attacchi alla classe lavoratrice mondiale. E questo viene in pratica confermato dai documenti approvati dal G20 sulla "austerità dei bilanci pubblici" e sul "taglio del deficit". E questo nonostante, nello stesso comunicato finale del G20 si affermi che esiste "il rischio che aggiustamenti fiscali sincroni attuati dai paesi a economia avanzata possano impattare negativamente sulla ripresa". [English original]

g20coptoronto.jpgIn un documento intitolato "This is what a police state looks like!" pubblicato domenica scorsa in Ontario dall’organizzazione comunista anarchica Common Cause, si riporta chiaramente che domenica mattina "manifestanti seduti nelle strade per un’azione di solidarietà con gli arrestati sono stati violentemente attaccati, manganellati e presi di mira con proiettili di gomma da squadroni d’assalto di polizia" (leggi tutto il testo in fondo). In risposta agli attacchi premeditati contro i lavoratori, Common Cause ha scritto ben prima del vertice che "un simile attacco a tutto campo sull’intera classe lavoratrice può essere respinto con successo solo da tutti i lavoratori insieme ricorrendo alla forza collettiva in quanto lavoratori per andare allo sciopero generale".

Il centro di Toronto è stato trasformato in una fortezza con muri di acciaio e cemento a proteggere i grandi della terra, con elicotteri in volo costante sulla zona fortificata. Alla polizia sono stati dati poteri speciali per fermare e perquisire chiunque si avvicinasse a meno di 5 metri dalla zona chiusa. Sabato pomeriggio la polizia ha bloccato una manifestazione che aveva appena superato alcuni blocchi della zona chiusa; pare che a questo punto un certo numero di manifestanti abbia messo in atto le tattiche del Black Bloc col danneggiamento di una serie di sedi di multinazionali fra le quali – secondo il Guardian "Urban Outfitters, un’agenzia della Scotia Bank ed un negozio Adidas". La polizia ha attaccato con manganelli, lacrimogeni, spray al peperoncino, proiettili di plastica, mentre alcuni lacrimogeni sono stati sparati a brevissima distanza.

Un certo numero di video sono stati postati su Youtube per far vedere la violenza della polizia durante le proteste, fino a colpire manifestanti che cantavano l’inno nazionale canadese, giornalisti, cameramen ed operatori audio, con distruzione delle attrezzature.

Si è poi saputo che le condizioni dei centri di detenzione erano deliberatamente umilianti e che molti degli arrestati sono stati maltrattati in tutti i modi.

Testo di Andrew Flood (WSM, Irlanda). Immagine, da una foto di nouspique


Ecco cos’è uno Stato poliziesco!

Editoriale di Common Cause – 27 giugno 2010

Viviamo in un sistema politico ed economico fondato sulla violenza ricorrente; sullo sfruttamento dei lavoratori, sulla distruzione dell’ambiente, sulla guerra, sull’omicidio razzista da parte della polizia, sulla fame e sulla mancanza di alloggi in un territorio in cui vengono nettamente negati ai popoli indigeni tanto la terra quanto l’autogoverno, mentre prosegue la spoliazione delle risorse del Terzo Mondo e la vendita di armi ai regimi oppressori. Nell’ultimo weekend, questa quieta violenza si è rinnovata durante i vertici del G8 e del G20. I grandi del G20 hanno concordato di dimezzare i rispettivi deficit nazionali entro il 2013. Continueranno così senza nessun dubbio i già attesi tagli all’istruzione, ai servizi sociali ed ai programmi di cura e di assistenza e tutto sulle spalle dei lavoratori e dei poveri.

Nelle strade di Toronto, la polizia ci ha rammentato che lo Stato non ha rinunciato all’uso spettacolare della violenza. I manifestanti seduti per le strade in una manifestazione di solidarietà con gli arrestati, sono stati presi a manganellate, colpiti da proiettili di gomma e perseguitati dalla polizia. Altri sono stati circondati da agenti antisommossa ed arrestati, mentre gli si dava l’ordine di allontanarsi. Persone che dormivano sono state prelevate dalle loro case sotto il tiro dei fucili nel bel mezzo della notte.

Ed al 27 giugno, oltre 600 persone sono state arrestate. Molti sono stati presi a bastonate. Gli arrestati sono stati perquisiti a fondo e chiusi in gabbie, senza poter contare su un pronto supporto legale, come nel caso di un non udente a cui è stato negato un interprete LIS. Tra le persone arrestate ci sono giornalisti indipendenti o di testate, e circa 200 residenti di Toronto, circondati dalla polizia e fermati sotto la pioggia battente per oltre quattro ore. Ecco come lo Stato risponde a chiunque cerchi di esprimere il proprio dissenso.

Common Cause esprime la propria solidarietà a tutti gli arrestati ed a tutti quelli colpiti in qualche modo dalle cariche della polizia. Come comunisti anarchici ci opponiamo a qualsiasi violenza di Stato. Ma passata la violenza di questi giorni, la polizia ce la ritroveremo nelle strade di Toronto, di Hamilton, Montreal, Vancouver o Calgary.

Continueremo a resistere contro le misure di austerità e le altre politiche che ci sfruttano ed opprimono le nostre vite giorno dopo giorno. La violenza di Stato che ci ha colpito per le strade di Toronto in questi giorni continua in tutto il mondo. La violenza dello stato capitalista non si fermerà con il vertice del G20; ma non si fermerà nemmeno la nostra resistenza. Noi stiamo con gli arrestati a Toronto, stiamo con coloro che protestavano e con tutti quelli che in tutto il mondo continuano a lottare per la nostra liberazione collettiva.

 

Libertà per i 600 di Toronto! Costruiamo lo sciopero generale!

Common Cause

Canada

http://linchpin.ca/

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali

VIDEO